La stagione 2024 si è conclusa, brindiamo al 2025!

© Gauthier Lebec / UpWind by MerConcept

La prima stagione di Upwind by MerConcept si è conclusa, e finalmente sono tornata a casa tra le montagne di Park City, negli Stati Uniti, per riflettere su quanto sia stato incredibile l'anno appena trascorso. Dal punto di vista personale, sono stata da poco operata al ginocchio, quindi ora è un periodo in cui posso trascorrere del tempo prezioso con la mia famiglia e prepararmi per le prossime, entusiasmanti sfide.

Sembra passata un'eternità dallo scorso dicembre, quando ci siamo riuniti per la prima volta per condividere idee, sogni e visioni per questo nuovo incredibile progetto. Fin dall'inizio, 11th Hour Racing e MerConcept hanno messo in campo un'energia e un sostegno costanti, dando vita a un' idea condivisa: che il nostro sport fosse pronto per una svolta di questo tipo.

© Gauthier Lebec / UpWind by MerConcept

Colmare il gender gap

La vela oceanica è uno dei pochi sport (l'ippica è l'altro) in cui donne e uomini possono competere in condizioni di parità e non sono divisi sulla base del genere, il che dovrebbe (potrebbe?) significare che c'è lo stesso numero di uomini e donne in tutti i team e in tutti gli eventi, ma questo non è ancora una realtà. Nel panorama dei multiscafi oceanici, le donne restano una rarità e non c'è ancora una vera e propria parità di partecipazione alle regate ai massimi livelli in questo sport. 

La storia di MerConcept nel mondo delle regate oceaniche, con gli incredibili progetti guidati da François Gabart e da un team di grandi esperti, è stata impressionante, ed è un passo estremamente positivo e significativo vedere un'organizzazione con questa esperienza che si dedica a colmare il gender gap.

Guidare questo progetto per me ha rappresentato un salto di qualità, soprattutto per la mia limitata esperienza sui multiscafi, e sono profondamente grata a 11th Hour Racing e MerConcept per avermi affidato questo ruolo e per avermi permesso di imparare lavorando a contatto con il team. Siamo cresciuti insieme, abbiamo affrontato le sfide insieme e abbiamo imparato ogni giorno l'uno dall'altro. Amo le regate. Amo le regate oceaniche. E, soprattutto, amo le nuove sfide, specialmente con persone che mi ispirano giorno dopo giorno. Durante questa stagione, ho trovato tutto questo in un team totalmente nuovo.

© David Lupion / UpWind by MerConcept

È tutto in un nome...

Abbiamo fatto un lungo brainstorming su come avrebbe dovuto chiamarsi questa organizzazione e alla fine abbiamo scelto Upwind. Ammetto che all'inizio ho avuto qualche dubbio: la bolina non è esattamente l'andatura preferita da tutti i velisti. Ma alla fine non avremmo potuto scegliere di meglio. Andare di bolina richiede determinazione, costanza e abilità. Bisogna sapere quando manovrare, percepire ogni variazione del vento, regolare la barca alla perfezione e sfruttare il minimo vantaggio che, con il passare del tempo, cambia l'intera rotta. Questa è l'essenza di Upwind by MerConcept, supported by 11th Hour Racing: creare giuste opportunità in uno sport altamente competitivo, cercando di cambiare, un piccolo traguardo alla volta.

© David Lupion / UpWind by MerConcept

La creazione del team

Il secondo grande passo è stato quello di creare il gruppo delle veliste. Insieme a 11th Hour Racing e MerConcept, abbiamo elaborato un processo di candidatura aperto, con l'intento di rendere il sistema trasparente e di ridurre al minimo le barriere. Sono arrivate oltre 120 candidature da 27 Paesi, ognuna con background e obiettivi unici. Ogni candidatura ci ha ricordato quanto importanti siano queste opportunità. Il processo di selezione è stato intenso: curriculum, colloqui, telefonate ed e-mail, culminati in un incontro a Concarneau dove 12 veliste hanno affrontato quattro giorni di test.

La selezione è stata impegnativa, sia per le candidate che per la commissione selezionatrice. Tutte hanno dimostrato talento, energia e determinazione, e la scelta di chi far proseguire è stata una delle decisioni più difficili che abbia mai dovuto prendere. Ma alla fine, la squadra è stata scelta: Anne-Claire Le Berre (FRA), Ariane van de Loosdrecht (NED), Elodie Mettraux (FRA), Lisa Farthofer (AUT), Michaela Robinson (RSA), Sara Stone (USA), Tiphaine Ragueneau (FRA) e la sottoscritta (in rappresentanza dell'Italia e degli USA!).

© David Lupion / UpWind by MerConcept

Ad eccezione di Elodie, che conoscevo perché avevamo regatato insieme in The Ocean Race (2017-2018), erano tutti volti nuovi per me. Il mondo delle regate sui multiscafi può essere piuttosto chiuso, con le stesse facce che si ritrovano anno dopo anno, lasciando poco spazio ai nuovi talenti. Noi volevamo rompere questo schema e dare spazio a nuove voci. E questo team, queste donne, sono state la prova di ciò che può accadere quando si apre una porta.

La nostra prima regata a Saint-Malo era vicina, con una volata per arrivare in tempo. Il team tecnico - Louis, Sterenn, Fin, Seb, Manon, Emile, Lola - e tutta la squadra di comunicazione - Mylène, Gregoire, Marie-Astrid, Guillaume, Coline e David - sono stati la spina dorsale di questo progetto. Giovani e affamati, hanno affrontato ogni sfida con la voglia di mettersi in gioco. Upwind non riguardava solo le veliste, ma l'intera rete di supporto, che ha offerto nuove opportunità ai talenti di ogni settore. 

© David Lupion / UpWind by MerConcept

Il successo non è sempre e solo una questione di risultati

La stagione agonistica è stata un vero e proprio turbine: le regate inshore grand prix a Saint-Malo, La Baule e Sainte-Maxime, la transatlantica Route de Terranova e la Med Max, dove Elodie e Anne-Claire hanno navigato in doppio. Le condizioni sono state impegnative e varie, ogni regata ci ha riservato qualcosa di nuovo. Abbiamo vissuto la nostra dose di frustrazioni, sfide e pura gioia.

Ogni giorno è stato una lezione per la nostra crescita e resilienza, e ci ha spinto a fare meglio la volta successiva. La nostra prova più difficile, la Transat da Terranova alla Francia, ci ha portate al limite. Elodie e Anne-Claire hanno combattuto duramente nella Med Max e a volte si sono rivelate la barca più veloce della flotta, dimostrando quanto questo team possa essere competitivo. E a St. Maxime abbiamo finalmente assaporato il podio, proprio quanto basta per farci desiderare di più per il 2025.

Nello sport, spesso si è sottoposti a una pressione costante a produrre risultati, a raggiungere i traguardi di performance, a vincere ad ogni costo. Ma a volte il successo è qualcosa di più profondo. Senza vincere un singolo evento, Upwind by MerConcept è diventato uno dei progetti più significativi del 2024, aprendo la strada alle donne di tutto il mondo che vogliono competere ai massimi livelli sui multiscafi. Abbiamo dimostrato il potenziale dell'uguaglianza nella vela, dando a queste incredibili atlete la possibilità di concentrarsi sulle prestazioni senza doversi alternare su progetti diversi. E, cosa forse più importante, abbiamo ispirato una nuova generazione. Quando siamo scese in banchina dopo la transat, la gioia più grande è stata quella di vedere le giovani ragazze che erano venute a darci il benvenuto guardarci come un esempio, vedendoci bagnate e stanche ma ancora felici e orgogliose di aver attraversato l'oceano a 30 nodi. Abbiamo dato loro una testimonianza, abbiamo dato loro qualcosa che non avevano mai visto prima, abbiamo dato loro una speranza per il futuro.

Guardiamo al 2025 e a tutto ciò che ci aspetta: non vedo l'ora di ricongiungermi al team dopo la pausa invernale e di tornare in mare con questo incredibile gruppo di persone!

Frankie

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Francesca Clapcich e la sua passione per l'Oceano Meridionale

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