Francesca risponde alle vostre domande…

© Giovanni Aiello | Team7Sailing

Che cosa rappresenta la campagna BELIEVE, BELONG, ACHIEVE?
Per me, BELIEVE significa che chiunque voglia prendere parte al nostro sport - o a qualsiasi altro sport - dovrebbe poterlo fare con la convinzione di essere sostenuto e di esprimere il proprio potenziale. BELONG significa che chiunque pratichi la vela si senta rispettato e sicuro di essere sé stesso in modo autentico. ACHIEVE è quando i singoli o i team raggiungono il loro potenziale e lo sport della vela nel suo complesso - o qualsiasi altro sport o organizzazione - raggiunge il suo pieno potenziale in termini di persone, pianeta e prestazioni.

Che cosa ti proponi di raggiungere?
Voglio vivere in un mondo in cui posso essere tutto ciò che voglio, quando voglio, ovunque mi trovi, ed essere veramente me stessa. Il problema è che non viviamo in questo mondo. La discriminazione è assai frequente nello sport e nella società e coloro che sono più colpiti dal cambiamento climatico non sono coinvolti nelle azioni per il clima. E di conseguenza perdiamo tutti.

Parallelamente alle mie regate, e grazie al sostegno di 11th Hour Racing, posso usare la mia piattaforma per promuovere l'appartenenza e la giustizia climatica. Inizierò aiutando la comunità velica a coltivare la fiducia e l'appartenenza in acqua e a terra, dai livelli di base a quelli d'élite. Mi farò portavoce del lavoro brillante che si sta svolgendo in tutto il mondo e troverò altri alleati che possano aiutarci a compiere questo cambiamento. Unirò le mie forze a quelle delle tante persone che hanno a cuore questi problemi e insieme a loro agirò per il cambiamento. Insieme possiamo andare là dove non possiamo andare da soli.

In che modo la giustizia climatica si integra nella campagna?
Spesso si tende a credere che il cambiamento climatico sia qualcosa che riguarda solo il nostro pianeta e il nostro ambiente naturale, ma il cambiamento climatico e la salute degli oceani sono strettamente legati a noi come persone, e non possiamo più permetterci di tenere distinti i due concetti.

La giustizia climatica collega questi due pezzi del puzzle e pone l'accento sul fatto che le persone più colpite dai cambiamenti climatici spesso non hanno voce in capitolo quando si discute di queste questioni. La natura non ci guarda e non vede il colore della nostra pelle, il nostro reddito, la nostra storia passata o presente, la natura vede solo il nostro pianeta e la sofferenza dei nostri mari, delle montagne, dei laghi e della terra che hanno bisogno di prosperare per la nostra sopravvivenza.

La giustizia climatica dà voce a quelle comunità che sono più colpite dal cambiamento ambientale e meno ascoltate. Porta forza e mutamenti reali a queste comunità per quanto riguarda le leggi, le politiche e la difesa del pianeta che tutti amiamo.

Come donna bianca della classe media che vive in una ricca comunità occidentale, ogni giorno ho il privilegio di bere acqua pulita, di mangiare cibo sano coltivato nella nostra terra, di avere un sistema fognario che rimuove i miei rifiuti e sistemi di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti. Questi privilegi non valgono per tutte le comunità, nelle quali la qualità dell'acqua influisce sulla salute e sulla vita quotidiana, dove l'inquinamento dei terreni influisce sul cibo che portano in tavola, dove il cambiamento climatico incide sulla qualità della vita e sui mezzi di sussistenza, dove gli incendi, gli uragani e i disastri naturali sono sfide quotidiane.

Abbiamo la responsabilità di portare queste comunità nelle stanze di chi prende le decisioni, di ascoltarle, di imparare da loro e di cambiare attivamente le politiche per consentire a tutte le comunità, ovunque nel mondo, di progredire, indipendentemente dalla loro posizione o dal loro status.

Le comunità devono CREDERE e vedere che hanno diritto a PARTECIPARE a queste discussioni, in modo da poter REALIZZARE la giustizia climatica per tutti.

La giustizia dovrebbe essere per tutti - la giustizia climatica deve essere per tutti.

Quando sarà pubblicata la ricerca?
Si tratta di uno studio longitudinale a lungo termine in tre fasi. La Fase Uno è già in corso, con una ricerca secondaria e la verifica dell'ipotesi che la fiducia sia un prerequisito per sfruttare al massimo le prestazioni di un individuo e che l'appartenenza a team che “credono” porti a migliori risultati di squadra. La Fase Due durerà da settembre alla fine dell'anno e verificherà queste ipotesi attraverso una ricerca primaria nella vela, mentre la Fase Tre è uno studio in corso che durerà fino alla fine del 2025.

Nel corso della campagna pubblicheremo i risultati intermedi, proponendo azioni tangibili che le persone e i team del mondo della vela e non solo possono attuare per affrontare la discriminazione e il cambiamento climatico, per realizzare il potenziale di tutti sia in acqua che fuori.

Avete altre domande a cui vorreste che Francesca rispondesse? Inviatele un'e-mail qui

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